L'Esodo dei BRAMBILLA
di Francesco Castelli
Una persona, che si chiama BRAMBILLA, potrebbe far pensare ad un individuo bonaccione, il quale si saluta dicendo: ciau Brambila, oppure: o va t’el chi el Brambila, e via discorrendo, o come dice la canzone dei “Giganti” (noto gruppo di cantautori): “Me ciami Brambila e fo l’uperari, lauri la ghisa per pochi denari,” ecc. ma i Brambilla non sono solo uperari, e nel milanese ve ne sono veramente tanti, sia come il protagonista della canzone, sia chi si è specializzato in arti e mestieri. Vi sono stati scultori che hanno eseguito alcune statue del duomo di Milano, come Francesco il vecchio e Francesco il giovane del secolo XVI e pittori come Ferdinando del secolo XVIII,
Carlo, architetto, Giacomo Filippo, dottore in legge, Giovanni Alessandro, chirurgo imperiale degli Asburgo, le cantanti liriche di Cassano d’Adda, cinque sorelle, Marietta, Teresa, Giuseppina, Antonietta e Laura, del 1800, che hanno calcato tutti i teatri d’Europa, e natu-ralmente la Scala, Paolo, matematico di Villa Fornaci, i pittori Umberto e Riccardo, accademici di Brera nel 1900, e tanti altri personaggi illustri che è impossibile elencare completamente.
La vicenda, che narra l’esodo dei Brambilla dall’omonima Valle Brembilla, stretta fra orridi e monti impervi, in provincia di Bergamo, accadde nel 1443. I capipopolo della Valle, in seguito ad uno scontro fra l’esercito della Signoria di Venezia e quello del duca Visconti di Milano; (secondo loro quest’ultimo l’avrebbe spuntata facilmente sui veneziani,) furono tratti in inganno dai dispacci che si alternavano da un’ora all’altra, e realizzarono che il Duca avesse vinta la battaglia. Allora, volendo ingraziarsi il vincitore, si misero in armi, e si diressero di notte alle porte di Bergamo; là giunti, si misero a gridare a gran voce uno più forte dell’altro: Duca Duca Duca, ignorando che la battaglia era stata vinta dai veneziani. Va detto che i valligiani parteggiavano, a seconda dei loro interessi, ora per il Duca, ora per la Signoria.
per continuare la lettura andare a pag 2 e 7 della circolareUTL nov 2013