Quargnento
Percorso d’arte dedicato a Carrà’
Quando nel marzo del 2012 depositai presso il Consiglio Direttivo dell’Università del Tempo Libero di Gorgonzola il programma delle uscite culturali , la maggioranza rimase perplessa e stupita alla mia proposta relativa al mese di marzo del 2013 sulla visita a Quargnento fino a quando specificai “sarà un percorso d’arte dedicato al pittore quargnentino”. Sanno che sono un’originale e che molte mete sono frutto di una mia personale ricerca, mi lasciano fare, sono venti anni che organizzo le uscite culturali dell’Università. Anna Maria si adegua e mi lascia (quasi sempre ) carta bianca, lei è bravissima poi nel puntualizzare e perfezionare.
La grande rete mi era già venuta in aiuto. Infatti, prima di scegliere la meta, avevo cercato Carrà e mi era comparso un sito fatto benissimo: un percorso realizzato con dieci litografie di quadri famosi del pittore esposte su cavalletto in diverse zone del paese, poi ebbi modo di ammirare la bella foto della Basilica di San Dalmazio. C’era tutto quello che cercavo, bisognava solo telefonare. In febbraio chiamai il numero telefonico del Comune e mi rispose il sindaco in persona, voce affabile, gentile, che non mi pose problemi, anzi mi disse: “accompagnerò personalmente il gruppo”. L’11 di marzo tenni una lezione di preparazione sul grande pittore.
E così arriva il giorno fatidico: il 22 marzo, venerdì. Partenza alle 7 perché, dalle mie numerose esperienze di viaggio nella zona, sapevo che ci vuole tanto tempo per uscire da Milano. Giungiamo con soli 5 minuti di ritardo, il pullman è strapieno, siamo quasi una sessantina! Dal finestrino faccio a tempo a vedere il grande cartello di benvenuto con la foto della Basilica e un sostegno che regge il grande autoritratto di Carrà, poi si entra nella piazza.
Sapevamo che ad attenderci davanti alla Parrocchiale avremmo trovato il Sindaco Ingegner Luigi Benzi in persona. Le mie amiche erano emozionate. Ma oltre a lui, ci siamo trovati davanti a un comitato di ricevimento che comprendeva Don Mario, il Professor Domenico Dorato, il Signor Gianfranco Peola e l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Luisa Castellaro .
Ammiriamo l’ariosa Piazza 1° maggio con il Palazzo del Municipio, la Basilica di San Dalmazio, il mosaico del Crocifisso, e la Chiesa della Confraternita della SS Trinità; poi il Professor Dorato ci conduce nella Parrocchiale.
Perché Basilica? Apprendiamo che una chiesa diventa Basilica per volontà del Papa per via dell’importanza e per il valore artistico. Godrà poi di speciali diritti cerimoniali. Per capire il motivo dell’attribuzione dello status di basilica alla chiesa parrocchiale di Quargnento , occorre andare molto indietro nel tempo; addirittura al III secolo, periodo al quale si fa risalire la predicazione di San Dalmazio, le cui spoglie sono conservate nella chiesa quargnentina. Il monaco predicatore, che percorse questi luoghi ma che visse a Borgo San Dalmazio (l’antica Pedona), venne martirizzato nel 254 e posto in una basilica edificata in suo onore a Pedona. All’inizio del X secolo il Vescovo di Asti dispose il trasferimento del corpo del Santo nella chiesa di Quargnento, più lontana dalle scorribande saracene nel Piemonte sud-occidentale.
Apprendiamo che, nel trasporto del corpo, un dito è stato staccato (forse da un mandrogno?) ed è conservato a Masio (paese fra l’altro della mia nonna materna). La visita con il professor Dorato è interessante, ci vengono illustrati due bei polittici: quello quattrocentesco in terracotta dell’alessandrino Filiberti e quella del ‘500 di Gandolfino da Roreto. La basilica, tenuta con molta cura, ha tra l’altro il prezioso organo Lingiarmi del 1862 ed i confessionali in stile tardo gotico. Andiamo poi all’esterno, ammiriamo la facciata che è stata ricostruita in forme tardo romaniche, mentre l’abside e la base del campanile sono ancora della chiesa del 1300.
Poi il sindaco ci conduce per le vie del paese per ammirare le litografie dei quadri di Carrà ed arriviamo alla Settecentesca Villa Cuttica di Cassine. E’stata sede di mostre, ma non è visitabile in quanto privata; il vasto giardino è chiuso da un alto muro.
I quadri del “percorso Carrà” sono stati scelti in modo da indicare le varie esperienze temporali del pittore.
Alla prima espressione giovanile sulle pareti della soffitta della sua casa natale, segue “la strada di casa” dove il borgo della sua fanciullezza è reso con molteplici e luminosi cerchi. Poi opere dell’esperienza futurista, del periodo dell’antigrazioso, del periodo metafisico ed infine del realismo mitico e del nuovo plasticismo pittorico che rimarrà la caratteristica della sua pittura per tutto il resto della vita. Ammiriamo così tra gli altri il famosissimo “Pino sul mare” manifesto del dialogo di Carrà con i maestri primitivi tra i quali Giotto. Chiude il famoso “autoritratto” che rivela il carattere rigoroso ed intransigente tipico della ricerca pittorica di Carrà.
Ritornando alla Piazza 1°maggio ammiriamo da vicino la Chiesa della SS Trinità. E’ un edificio sconsacrato del XVII secolo, in stato di abbandono, ma sarà presto ricuperato perché acquistato dal Comune. La magnifica facciata in mattoni, molto ben cadenzata e proporzionata è stata identificata come la “porta del Monferrato”.
Infine visitiamo l’interno del Palazzo Comunale dove ci riposiamo e rinfreschiamo, sempre grazie alla munifica ospitalità.
Ci sono state illustrate tante attività; certo che per un paese di circa 1400 abitanti ci sono stati dei bravi pittori. Da qui l’estemporanea di pittura “la strada di casa” per scoprire giovani talenti. Poi il concorso di poesia dialettale, quello di narrativa e poesia in memoria del poeta Gian Stefano Primo Raiteri, il simposio di scultura ed infine le sagre.
A maggio il Palio dell’oca in costume medievale, a giugno la sagra della spiga d’oro, a luglio la sagra del maialetto e a settembre la sagra della melanzana.
Sono stati donati alla nostra Università dei libri molto interessanti, argomenti di mostre, sul pittore Carrà, ma anche sul pittore Giulio Benzi, sul confronto tra primo e secondo futurismo: Carrà-Bonetti. La pittrice
Giuseppina Reposi con i suoi interessanti dipinti è l’argomento di un altro volume, graditissimo poi il libro sul dialetto del posto, dialetto che mi manca molto perché è molto simile a quello del mio paese nativo: Novi Ligure.
Con le prossime uscite culturali, porterò i libri con me in modo che tutti ne abbiano visione, pubblicizzerò il paese, la sua accoglienza ed i suoi ristoranti. Con un po’ di invidia da parte nostra un grazie ancora. Il paese di Quargnento ci ha preso il cuore, ritornerò con la mia famiglia. Ma non ho finito! Dimenticavo di dirvi che le colline circostanti producono un buon barbera del Monferrato rosso doc e un bianco con uve Sauvignon. Poi nel territorio del Comune è situato l’allevamento “la Rivabella” che è uno dei più importanti allevamenti da sella italiani selezionati per il salto ad ostacoli.
Maria Teresa Campora